The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

12 maggio 2018

Vivere nella polvere infuocata del deserto ma ricoperti d’oro e dentro un frigorifero

Siamo agli sgoccioli dopo un mese tra Doha (Qatar), Abu Dhabi e Dubai (Emirati Arabi Uniti). Ultimo fine settimana di esplorazioni e domani ultimo giorno di lavoro ad Abu Dhabi. Lunedì si rientra in Italia.
Il post di oggi non è solo per mostrarvi alcune foto dell’area finanziaria dove sorgono grattacieli di una certa lineare architettura, e dove ho curiosato nel Rosewood Hotel e nel vicino e lussuoso Galleria Mall.
Il post di oggi è per condividere una riflessione su questi luoghi in generale. Diciamolo chiaramente: questi sono angoli sabbiosi e desertici del Pianeta, infuocati dal sole per almeno tre quarti dell’anno (qui si vive refrigerati da ghiacciata aria condizionata ovunque), con il vento che alza la polvere del deserto mescolandola all’umidità dell’evaporazione del mare, ingrigendo spesso un cielo che sarebbe sempre azzurro e sgombro di nuvole ma in realtà non è quasi mai di un azzurro limpido (almeno in questa calda stagione). Qui, dove sono sorte e prolificano ricchissime, avveneristiche città ultramoderne e tecnologiche, se non ci fossero giacimenti inimmaginabili di petrolio e di gas naturale, probabilmente si rifiuterebbero di viverci anche i cammelli. J
In questa comunità umana di qualche milione di persone (pare che il 90 per cento siano stranieri provenienti da vari Paesi Europei, in special modo Inghilterra, un po’ di americani, con massiccio afflusso – per la manodopera a basso costo - da India, Pakistan, Filippine, Egitto e diversi altri Paesi africani, inesistente invece l’immigrazione dall’America Latina) convivono molteplici culture, religioni, modi di vivere e di vestire, apparentemente e bellamente in tranquilla tolleranza (ognuno si fa i cavoli propri) gli uni con gli altri, succhiando dalla tetta del nero petrolio il quale dona a tutti (in proporzioni diverse) la ricchezza e retribuzioni più o meno allettanti.
Da tenere presente che qui le regole sociali e civili, nonché religiose, son ben chiare e rigide, e non si scherza. La libertà di espressione, di stampa e di critica, la possibilità di cambiamento ai vertici della politica, sono cose che qui si devono dimenticare.
Ovunque tutto intorno campeggiano le effigi e i volti degli sceicchi presenti e del passato, il cui culto della personalità non è certo scoraggiato e l'autorità (semi divina) non viene mai messa in discussione.
Il tutto avvolto in questo calderone ribollente che è il Medio Oriente con i suoi contrasti interni e internazionali, un campo di gioco per interessi americani e inglesi, ma non solo. I politici e i regnanti del Regno Unito, di Francia e America, negli ultimi decenni sono spesso venuti in visita ufficiale da queste parti. L’Italia forse ha altri partner per le sue servili necessità petrolifere: qui ho visto solo foto di Pavarotti e di Bocelli, in nostra rappresentanza. J
E per concludere: la benzina costa solo 50 centesimi di euro al litro, i taxi sono ovunque, comodi ed economici (fai mezz’ora di strada e non spendi più di 10 euro), ma tutto il resto costa parecchio di più che da noi (forse tranne l’elettronica e tutta la tecnologia più moderna digitale).
Tre palline di gelato Haagen Dazs, di cui sono goloso, arrivano ahimè a costare fino a 8/9 euro! J


Galleria Mall area



Galleria Mall






Rosewood Hotel








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